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PII ex Avir oggi Esselunga. Ultimo capitolo.

Con l’approvazione in giunta delle controdeduzioni alle osservazionisi concluderà la storia più che decennale del PII ex-Avir – oggi Esselunga.
Vista la modifica della legge urbanistica da parte della regione, la discussione sulle osservazioni e la conseguente votazione non è infatti più appannaggio del consiglio comunale ma della giunta, un altro piccolo pezzetto di democrazia che se ne va.

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Ci ha pensato la giunta a correggere l’iter previsto presentando una mozione, seppur tardiva, e riportare in CC la chiusura della procedura. Ad alcuni di noi questa mozione è sembrata più un voto di fiducia chiesto alla maggioranza dall’assessore Buzzi, firmatario della mozione, che un esercizio di democrazia.

Il progetto di riuso dello stabilimento ha caratterizzato la storia di Sesto e continuerà a farlo anche in futuro. Sappiamo tutti come la vicenda è stata dirimente nella campagna elettorale del 2014, il confronto pubblico non c’è mai stato ma le vicende elettorali hanno avvallato le posizioni dell’amministrazione in carica, parlarne oggi è un po’ come tornare indietro di qualche anno e lo facciamo per rispetto di chi ha dedicato anni a questo progetto (penso a tutte le precedenti amministrazioni di IXS) e un po’ perché ai Sestesi qualche dubbio tardivo è sopraggiunto, viste le numerose osservazioni al piano pervenute.
Dubbi derivanti dalla perdita dei parcheggi ad uso pubblico del secondo piano interrato e di quelli a raso, previsti inizialmente gratuiti e “venduti” con questa variante ad Esselunga, oltretutto sulla base di un valore definito con perizia fatta eseguire da Esselunga stessa, per non parlare dell’osservazione fatta dai genitori delle scuole dell’istituto Comprensivo Ungaretti con più di trecento firme raccolte in pochi giorni e con la quale si chiedeva la costruzione di un nuovo complesso scolastico. La risposta dell’amministrazione per voce del vicesindaco è stata quella di preferire una ristrutturazione anche se lenta e faticosa a una delocalizzazione delle scuole come proposto dai genitori.
Non avevamo dubbi che l’amministrazione respingesse al mittente la richiesta, quando abbiamo presentato le osservazioni insieme a cittadini comuni lo abbiamo fatto sapendo che il piano non sarebbe cambiato nelle scelte guida della giunta, ma sperando che almeno le richieste minime di buon senso sarebbero state accolte, una per tutte quella dei genitori per avere un’agevolazione a parcheggiare nell’orario di uscita dei figli da scuola. A distanza di un anno abbiamo potuto tutti verificare la necessità dei parcheggi per i Sestesi a fronte dell’assurdità di riscontrare un piano sempre interamente vuoto sotto Esselunga
Per quanto riguarda la concessione della grande struttura di vendita, sono state adottate tutte le procedure richieste dalla regione ma non la principale richiesta nostra, ovvero fare una valutazione di impatto economico sul territorio sestese visto l’aumento della superficie di vendita del supermercato di 700 mq e la possibilità di estenderla a mq 5000 con nuovo progetto.
Per quanto riguarda l’osservazione più importante per il confronto politico ovvero quella presentata dagli ex amministratori, non’è stata data spiegazione alcuna per lo stravolgimento del piano che prevedeva una delocalizzazione delle attività pubbliche al vecchio forno, parcheggi pubblici, una nuova rete stradale, percorsi ciclo-pedonali, il tutto per alleggerire il carico del traffico sull’arteria principale. Oggi ci ritroviamo con tutte le strade che portano al supermercato caso emblematico il senso unico di via Gramsci. La risposta dell’amministrazione è stata totalmente elusiva, tutto è stato fatto per il compimento del lido e della nuova marna.
Rispetto al progetto iniziale dell’allora giunta Chierichetti il risultato che ci consegna il sindaco Colombo dopo 7 anni di amministrazione, è un progetto portato agli estremi in tutti i livelli, la superficie commerciale possibile da 5400 mq a 7000 mq, la altezza degli edifici residenziali aumentata di un piano e senza limiti di altezza massima, il sedime dell’albergo vistosamente avvicinato all’edificio storico fino a far scomparire la piazza ed il verde previsto. Il Vecchio Forno sparirà, circondato da alberghi e palazzi, il verde drasticamente diminuito, una situazione di viabilità precaria prossima al collasso con l’aumento delle superfici di vendita. Non vogliamo pensare a cosa succederà se un giorno qualcuno si sognerà di costruire l’albergo e i palazzi previsti.
Il lascito della coppia Buzzi-Colombo non è un cantiere finito, il vecchio Forno cinto dalle impalcature potrebbe rimanere così per anni ed il minimo spazio destinato alle attività comunali ancora da ristrutturare, e senza una destinazione precisa, a diretta domanda nessun amministratore ha saputo darci risposta circa il futuro di quegli spazi. A questo si aggiunga inoltre la previsione di un nuovo pozzo che non sappiamo ancora se e quando verrà realizzato e a quale costo per la collettività.
Chiudiamo un pezzo importante della storia Sestese con dei nodi irrisolti e da qui a breve potrebbe iniziare un nuovo grande cantiere, vera ragione dello stravolgimento del PII ex Avir, il timore di altri anni di cantiere aperto con tutti i disagi del caso sono un’ipotesi molto reale.
Da oggi bisogna cominciare a pensare al futuro.
Possiamo sin d’ora affermare che siamo favorevoli all’idea di una nuova sede della canoa nell’ambito del nuovo lido ma siamo assolutamente contrari alla collocazione della nuova Marna perché riteniamo che il luogo prescelto (parcheggio di piazzale Rovelli e parco adiacente) possa diventare un buco nero per i Sestesi, saranno questi gli ultimi soldi che potremmo spendere per diversi anni dunque spendiamoli bene.

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