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Il Comitato per la Pace e la Convivenza da il via ad una serie di incontri sul mondo dei migranti

Il fenomeno migratorio ha radici profonde, che affondano nella povertà e nella violenza con cui milioni di persone si trovano a convivere nella loro terra natia, e per questo non si fermerà nei prossimi giorni e neppure nei prossimi anni. Per troppo tempo gli stati europei hanno scelto di rispondere a queste persone in cerca di un futuro migliore, a volta in cerca della sola sopravvivenza, con una logica emergenziale, creando barriere, innalzando muri e costruendo centri di identificazione ed espulsione. È il momento di uscire da questa logica e rispondere a chi scappa dalla guerra, dagli sconvolgimenti ambientali, dalla fame e dalle persecuzioni con intelligenza e lungimiranza, offrendo assistenza ai migranti e alle comunità che li ospitano.

È con questi obiettivi in mente che il Comitato per la Pace e la Convivenza di Sesto Calende ha scelto di organizzare, venerdì 17 marzo alle ore 21 in sala Varalli, una serata dedicata al tema dei migranti e dell’integrazione. Durante la serata interverrà Stefano Catone, autore del libro “Nessun Paese è un’isola”, che ci parlerà degli esempi virtuosi in questo senso che già sono presenti sul territorio nazionale, nel tentativo di abbattere i pregiudizi e la cattiva informazione che spesso accompagnano il tema. Verrà inoltre proiettato un filmato realizzato dai ragazzi dell’Unione degli Studenti di Varese durante la crisi dei migranti a Como, in cui ascolteremo la testimonianza loro e quella di altre persone intervenute ad alleviare le terribili condizioni delle persone bloccate per settimane nei pressi della stazione ferroviaria.

Contemporaneamente a questo evento, che ha ricevuto il patrocinio della Città di Sesto Calende e della provincia di Varese, l’associazione “Cesare da Sesto” organizzerà un’apertura straordinaria della mostra “Urban Escape”: l’avvicinamento delle persone all’arte e, tramite di essa, la condivisione delle memorie e degli errori del passato, è uno dei modi migliori per far avvicinare e far comprendere persone che provengono da storie e culture differenti.

Serate come questa dimostrano che esiste un modo diverso per affrontare la questione dei migranti, teso alla costruzione di rapporti umani di scambio e reciproco arricchimento piuttosto che al rifiuto ed alla paura del diverso, volto a costruire un domani migliore per tutti noi.

Balzarini Leonardo

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