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IL FUTURO DEL CIRCOLO SESTESE

Martedì sera noi consiglieri di Insieme per Sesto abbiamo portato in CC una serie di interrogazioni sul futuro di Sesto Calende visto il cambio in cabina di regia con il sindaco che ha lasciato la sua carica per quella di consigliere regionale e il suo posto preso in consegna dal Vicesindaco. Tra le domande più importanti da noi sottoposte c’era quella sul futuro degli spazi pubblici, le grandi proprietà del comune, lo spazio Marna e il parco Europa e soprattutto la loro gestione. La nostra interrogazione infatti verteva sul futuro del Circolo Sestese. E’ giunto il momento di uscire dalla contrapposizione “Marna si..Marna no”, è ora di cominciare a parlare del futuro e capire cosa succederà nella Nuova Marna, che tipo di locale, di gestione e cosa vogliamo fare al suo interno.

Per noi l’associazione Circolo Sestese, rappresenta un fiore all’occhiello dal quale non vogliamo separarci. L’eredità storica della Siai Marchetti si evidenzia soprattutto in questo connubio tra il comune e il volontariato legati ad un luogo dove svolgere attività sociali e private a vantaggio della cittadinanza tutta. Questo il lascito fatto dalla proprietà Siai oltre 40 anni fa con obbligo fatto al comune di mantenere lo spazio ad uso e consumo della cittadinanza. E così in tutti questi anni l’associazione Circolo sestese ha promosso e sostenuto un importante spazio sportivo dando il via allo sviluppo di una grande società sportiva come il Circolo Sestese Canoa Kayak che oggi tutti ammiriamo, e non a caso si chiama così. Insieme alla parte sportiva lo spazio Marna ha rappresentato il luogo principale di incontro dei sestesi, tutti i partiti, le scuole, i gruppi canori, le associazioni di volontariato, insomma tutti i grandi eventi di questo paese sono passati per quelle sale, trovando sempre disponibilità da parte dei soci del circolo sestese i quali in maniera imparziale hanno sempre dato spazio a tutti. Anche le attività private hanno potuto usufruire del luogo e i ricavati sono sempre stati investiti nel sociale. Circolo sestese significa sport-tempo libero-volontariato, un mondo veramente dai mille impegni e dai grandi confini. Non ultimo ricordiamo l’attività estiva del campus, nata per rispondere ad un’esigenza in accordo con il comune, che ha formato ormai generazioni di sestesi , oggi scopiazzata da numerose altre associazioni per lo più private. Insomma al di là dei limiti politici il Circolo sestese e la Marna hanno rappresentato per i sestesi quello che era l’Agorà per i Greci, un luogo aperto a tutti.

Noi abbiamo chiesto a questa maggioranza in carica come intende agire in futuro, ma si sono nascosti dietro uno strumentale “non possiamo rispondere finchè non vedremo come sarà costruito il nuovo edificio e chi sarà il sindaco…” . Il vice-sindaco Buzzi ha garantito solo un anno di attività certa, dopodiché il nulla… A parte il fatto che non riusciamo a comprendere come la forma o il colore di un edificio possa o meno interessare il Circolo Sestese, è chiaro e lampante che anche questo luogo libero rischia di diventare merce di scambio. Noi vogliamo uscire da questa mercificazione elettorale e chiediamo a gran voce che sia mantenuto il rapporto tra il circolo e le amministrazioni, con i loro rappresentanti di maggioranza e minoranza, che al Circolo venga affidato in gestione uno dei due grandi spazi comunali per gestire al meglio le esigenze della comunità come ha dimostrato di saper fare in questi anni. Sia questo spazio la Nuova Marna o il parco Europa che da qualche mese è ritornato libero da inquilini, temiamo fortemente l’affido in gestione a qualche privato oppure la realizzazione di uno spazio rigido e bloccato come sta lentamente avvenendo per le sale del palazzo comunale a favore solo di chi si vuole far entrare e non di tutti. Sicuramente dei cambiamenti dovranno essere fatti, ogni gruppo ogni associazione per mantenersi nel corso del tempo deve in qualche modo adeguarsi o confrontarsi con il suo tempo, un ricambio è certamente auspicabile ma solo mantenendo l’indipendenza dell’associazione e la gestione dei luoghi pubblici a vantaggio dell’intera collettività.

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