Adozione Piano attuativo in variante al PGT denominato “APC 11” per la riqualificazione Via Matteotti 25-31 e relativa variante 14/2022

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 46 del 14/09/2023

Nella Commissione Territorio che ha preceduto il Consiglio Comunale, i Consiglieri di minoranza hanno presentato un’osservazione scritta, che rimane agli atti, che evidenzia quali sono, secondo noi, i punti critici del Piano.

NOTE A VERBALE DELLA Comm. Territorio

SU ELABORATO 19 – NTA

Non è chiaro se l’elaborato 19  sostituisce le NTA  previste in  LR12/05, art. 12.3. Nei piani attuativi vengono fissati in via definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute nel documento di piano, gli indici urbanistico-edilizi necessari alla attuazione delle previsioni dello stesso.

Se inteso come elaborato delle NTA il documento risulta carente delle norme che specificano gli indici prescrittivi, in aderenza alle scelte progettuali, riguardo tra l’altro  i caratteri edilizi e tipologici,  le destinazioni  che devono concordare con la convenzione e il calcolo di oneri e standard, la questione dell’altezza e dei sottotetti (da escludere in modo esplicito), la regolamentazione in uso del giardino privato e altro.

Senza una specifica normativa che definisce l’assetto progettuale si potrebbero avere esiti finali assai diversi ad esempio riguardo al verde sui terrazzi, alla dimensione degli stessi terrazzi, ai paramenti di facciata e altro. 

IN GENERALE SUI VALORI ECONOMICO FINANZIARI DEL PIANO

Una osservazione generale sui dati assunti per il calcolo dei  valori economici del Piano (monetizzazioni, valutazione del maggior valore, rivalutazione oneri e impegno del 2007)  mostra che in alcuni casi si sono scelti dati aggiornati al 2021, in altri il 2023.

Questo fatto penalizza gli interessi del Comune, come nel caso della rivalutazione dei valori del 2007 che al 2021 (determinati a +17%, mentre coi dati ISTAT 2023 arriva al + 35%). In termini sostanziali la cifra dovuta al Comune cambia di decine di miglia di euro.

La soluzione più corretta sarebbe inserire in convenzione una norma che preveda di aggiornare  il calcolo dei valori delle perizie/stime alla data della stipula, come  fatto con la clausola (a eventuale vantaggio dell’impresi) che consente di rivalutare il valore dell’immobile ceduto a Oneda per ora stabilito al prezzo d’asta (20.000 euro).

SU PERIZIA PIANO – 2

            Il criterio della perizia si basa su una media proposta tra i 3 valori:

  1. Valore IMU aree a standard generiche 
  2. Valore IMU aree in TUC e APC (più vincoli ecc.)
  3. “Valore di trasformazione”
  4. La perizia fa riferimento ad aree con valori immobiliari ben diversi dal centro
  5. La perizia applica al valore di trasformazione l’indice di edificabilità del TUC, pari a 0,12 mq/mq, e non l’indice fondiario specifico del nuovo APC, che è circa 0,8 mq/mq, cioè sette volte tanto. La differenza a svantaggio del Comune è davvero notevole *
  6. il criterio non è chiaro nel meccanismo né nella motivazione: sarebbe meglio calcolare direttamente il valore partendo dal beneficio che ricava il privato nel vendere (o affittare) una autorimessa interrata, detratto il mancato beneficio della gestione della tariffa parcheggi orari e maggiorato dalla rivalutazione del valore immobiliare grazie alla piena disponibilità dell’immobile da sottosuolo a cielo

SU  PERIZIA PARCHEGGI ACCESSIBILI DA SPAZI PUBBLICI:

Si applica pedissequamente il valore definito dal Comune nel dicembre 21  per i parcheggi teoricamente necessari nel recupero dei sottotetti, senza attualizzazione ISTAT (vedi premessa generale), Senza considerazione sulla peculiarità dei valori immobiliari lungo via Matteotti (e non in un qualunque sottotetto nel territorio comunale)

Il tecnico incaricato (oppure l’ufficio) potrebbe chiedere alle attività presenti (Consorzio, carrozzeria, auto rivendite) se intendono cedere i loro spazi al Comune per 130 €/m2 

SU PERIZIA PER AREE A STANDARD NON CEDUTE

I criteri scelti non sono motivati in modo chiaro.

La prima componente corrisponde alla tabella comunale IMU, applicando il valore massimo per gli altri APC del PGT, ma non considera la centralità del nuovo APC che è estremamente maggiore rispetto agli altri: la tabella generale dovrebbe perciò essere aggiornata in partenza.

La seconda componente adotta senza una giustificazione un valore convenzionale delle aree  pertinenziali, pari

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*i seguenti calcoli si basano sui dati della RELAZIONE TECNICA del PA e ripetono il calcolo della media tra a) b) e c)

–  superficie territoriale ST: 5.087,77 mq ▪ indice fondiario IF: E’ stabilita una SLmax pari a 4.400,00 mq [IFmax = 0,9 mq/mq] Previsti a progetto = 4.399,89 mq

– rapporto tra 0,9/0,12 = 7,5

– la media tra  a) b) e c) risulta così  27   93,6 e 1.308,6 (=158,4*7,5 volte) = 436,2 €/mq

al 3% del “valore massimo del costruito” , assunto da tabella provinciale CCIAA, mentre  la perizia di stima dell’elaborati 28 parla di ben altri “valori massimi”: abbiamo due documenti del progetto che adottano criteri diversi

Un criterio alternativo di calcolo dovrebbe valutare l’utile che deriva all’operatore per la mancata cessione di aree a vantaggio della realizzazione del verde privato comparando i prezzi di vendita dell’intero complesso tra due ipotesi concrete:

  • con giardino privato sul lato est (da nuovo progetto)
  • con piazzetta pubblica sul alto est (da precedente PII)

Resta inesplorato l’altro criterio di legge, e cioè il costo di acquisto per il comune di un’area analoga, in pieno centro, che mi sembra improbabile a 159, 60 €/m2.

SU VALUTAZIONE MAGGIOR VALORE ai fini del CSU

Non si entra nel merito dei valoro di mercato e di costruzione adottati (e aggiornato al 2023), ma si osserva che con il metodo adottato, assai complesso e in parte arbitrario, si giunge ad un esito che appare poco realistico (il 4% di un investimento di oltre 11 milioni). 

In ogni caso la perizia è carente di motivazioni laddove di discosta dai valori minimi indicati  adottando il criterio della “via di mezzo”: tra il 2 e il 5% del CI si sceglie il 3,5%, tra il 20 e il 30% dell’OC si sceglie il 25%, eludendo il dovere del tecnico di motivare “con perizia” il motivo per cui ci si discosta dal valore minimo indicato come sufficiente nei criteri. Una variazione di questi valori determina un risultato del CSU dovuto superiore di decine e decine di migliaia di euro.

Si consideri come controprova il criterio assai più semplice e logico che si espone di seguito considerando valido il medesimo gradiente di maggior valore commerciale per piano, salendo oltre il 4°, proposto dal perito (valori forse sottostimati per i piani 9 e 10, ma accettati, vedi nota *) e considerando, come tutti sappiamo, che il maggior valore della trasformazione deriva delle modifiche della normativa che  riguardano l’altezza massima. E’ l’aumento dei prezzi di vendita secondo l’altezza dei piani che produce una differenza di valore che può essere considerata direttamente con un semplice calcolo.

In pratica la rendita derivante alla vendita dei piani superiori al quarto (a parità circa di costo di costruzione rispetto ai piani più bassi) costituisce il vero valore aggiunto (non calcolato dal perito) dell’operazione immobiliare proposta secondo questo RICALCOLO

Piano quinto                  318,96 x 2.800,00                                   = 893.088,00 euro

Piano sesto                     318,96 x 2.800,00                                    = 893.088,00 euro

Piano settimo                318,96 x 3.000,00                                    = 956.880,00 euro

Piano ottavo                  318,96 x 3.300,00                                    = 1.052.568,00 euro

Piano nono                      318,96 x 3.800,00                                    = 1.212.048,00 euro

Piano decimo                 318,96 x 3.800,00**                              = 1.212.048,00 euro”

TOTALE valore edificio piani da 5 a 10                     = 6.219.000,00 

6 piani equivalenti a 319 m2 X 2.500 €/m2             = 4.785.000,00

calcolo maggior valore                                            = 1. 434.000,00   

La differenza degli esiti per determinare il CSU e quindi la somma da versare al Comune (pari al 50% del valore di trasformazione) sfiora il mezzo milione di euro. Una riflessione va fatta. Come minimo una verifica.

CONCLUSIONE

Le presenti note costituiscono la motivazione del voto contrario alla proposta di delibera, evidenziando in ogni caso la carenza di un confronto più approfondito, che doveva essere iniziato sin dalla presentazione del progetto preliminare del 2021, su cui la Giunta ha assunto orientamenti senza convocare la commissione.

L’illustrazione dei contenuti e delle scelte urbanistiche che si determinano con il PA in variante avrebbe comunque dovuto essere avviata con la delibera di avvio del procedimento dello scorso febbraio e in parallelo con la procedura di VAS/esclusione di VAS a proposito della quale, unitamente a queste note si mette agli atti la verifica di visibilità della torre dal punto di vista del lungofiume. Questa scheda tecnica è stata presentata da Legambiente in sede di conferenza dei servizi il 22 maggio ma non è stata né allegata al verbale (dal quale si rileva solo la presenza di questa associazione) né pubblicata sul sito SIVAS regionale insieme a tutti gli atti del procedimento che l’autorità procedente ha certamente potuto esaminare, ma non il pubblico.

I consiglieri di minoranza

_________________________________________________________________________________________

**Si è adottato lo stesso gradiente proposto dal perito, pur osservando che lo stesso valuta un aumento di valore al Mq di 300/500 euro dal 7^ all’8^ e da questo al 9^ piano e poi considera il maggior valore del decimo piano uguale a zero.

Le regole del PGT e il confine tra interesse pubblico e privato

Nella discussione sulle richieste dall’impresa Colombo di cambiare il PGT per costruire 10 piani dove non è previsto è stato fatto un paragone con il caso del terreno comunale in via Sabbioni (a nord della ex SIAI Marchetti) di cui si discusse oltre 10 anni fa.

Il paragone non regge, qui di seguito spieghiamo il perché.

La storia del nostro caso inizia nel 2009 e finisce nel 2011. Nel 2009 sull’area comunale fu previsto un edificio residenziale la cui progettazione poteva arrivare fino a 20 piani. Una ipotesi specifica per quell’area, per un interesse pubblico. La proposta, della maggioranza di IXS, fu solo adottata e poi sottoposta ad osservazioni. Non fu mai approvata, né venne speso un euro per alcun progetto.

Nel 2011 la nuova maggioranza, approvando il PGT, determinò l’altezza massima per quell’area in 8 piani. Una scelta più che opportuna. Le altezze nelle altre zone restarono le stesse già previste: da due a tre piani.

Questo caso mostra come avere regole diverse per luoghi diversi non sia uno scandalo, purchè le scelte diverse avvengano in un unico contesto, in un confronto complessivo:

  • un intervento pubblico, fatto per l’interesse pubblico non è lo stesso di una speculazione privata e il dettare norme specifiche per un terreno comunale, non implica applicarle ovunque;
  • la speculazione mira invece all’interesse privato e si ha per esempio quando si cambiano le regole per ottenere condizioni diverse e più vantaggiose di quelle in vigore al momento dell’acquisto di un’area sottoposta ad altre regole;
  • anche la valutazione sul paesaggio tiene conto della diversità dei luoghi, dei caratteri del paesaggio, delle vedute tradizionali, degli edifici intorno. Costruire accanto al centro storico e vicino al fiume non è come costruire vicino alla ferrovia e a una fabbrica. MA IN OGNI CASO È’ NECESSARIO VALUTARE L’IMPATTO.

Da Malpensa24

Sesto, Colombo: «Il centrosinistra voleva una torre da 20 piani». Il nodo parcheggi.

Leggi l’articolo

https://www.malpensa24.it/sesto-torre-colombo-parcheggi/

RECUPERO AREA Q8 – INFORMAZIONE, TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE

IL RECUPERO DELL’AREA EX Q8 (ecomostro)

IL PUNTO DUE ANNI DOPO L’ANNUNCIO

Il percorso del progetto ex Q8, presentato nel 2021 e accolto in modo controverso, dopo un primo passaggio che ne ha ridotto l’altezza da 12 a 10 piani, è ora allla fase di valutazione ufficiale.

 Il nuovo esame ha messo in evidenza il forte impatto sul paesaggio e sulle vedute storiche di Sesto e altre criticità che erano già  state evidenziate nel 2021.

 Si tratta di difetti da correggere, come richiesto dagli uffici della Provincia e del Parco del Ticino, e di analisi da completare. Come chiede la Sovrintendenza, proprio riguardo l’altezza ha chiesto di esaminare le vedute prospettiche che sono state presentate in modo insufficiente erroneo.

Tutti i pareri concordano nel segnalare che l’edificio a torre proposto muta i quadri visuali dal fiume e dal centro storico e che sarebbe da preferire una scelta a maggiore sostenibilità anche attraverso soluzioni intermedie a minore altezza del plesso più alto (Provincia). Viene sottolineato come il progetto trascuri la dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona costiera del Lago e del fiume Ticino  del decreto presidenziale del 1961 a tutela di un quadro naturale di non comune bellezza panoramica avente anche valore estetico e tradizionale. (Parco del Ticino)

Anche le sezioni locale e provinciale di Legambiente hanno scritto, sottolineando che la nostra città non ha alcuna necessità di “nuovi segni iconici”(la “torre”), poiché  a rappresentare il carattere di Sesto ci sono già il centro storico, le piazze, il campanile e il lungofiume. 

Tutte le osservazioni si trovano su https://www.sivas.servizirl.it/sivas/#/login/schedaProcedimento?idProcedimento=2&idPiano=128904 alla voce DECISIONE

Si tratta dunque di far si che il progetto rispetti le norme regionali e del Parco a tutela del paesaggio. Norme che attuano il dettato costituzionale “la Repubblica tutela il paesaggio” e che non impediscono affatto il recupero dell’area. 

Su questo occorre essere molto chiari, come stiamo dicendo da anni, basta applicare la legge regionale del 2019, dedicata proprio al recupero di edifici degradati, per iniziare subito i lavori di recupero. Poteva essere fatto tre anni fa: la scelta della variante al PGT e di questa lunga e controversa procedura è stata solo volontà dell’impresa.

Sappiamo che questa materia è complessa e perciò offriamo ai sestesi questa guida per comprendere una vicenda che ha fatto e farà discutere molto. 

Sesto Calende, maggio 2023

INSIEME PER SESTO                                                                              SESTO 2030

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PARERE SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE

DOCUMENTO ATS INSUBRIA

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ENTE DI GESTIONE DELLE AREE PROTETTE DEL TICINO E DEL LAGO MAGGIORE

Piano_attuativo_variante_al_PGT_Comune_di_Sesto_Calende_VAS_e_VIncA.stamped

ARPA

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LEGAMBIENTE VARESE

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LEGAMBIENTE SESTO CALENDE

20230009137-0_-sicrascanexpress.stamped

PROVINCIA DI VARESE

Allegato_A_SestoCalende.stamped

SOPRAINTENDENZA ARCHEOLOGICA, BELLE ARTI E PAESAGGIO

sesto_calende_via_matteotti_assoggettabilita_ori.stamped

PARCO DEL TICINO

esclVAS_var14_Sesto_Calende.stamped

PROVINCIA DI VARESE VIC

Allegato_G_-_modulo_screening_VALUTATORE.stamped

ANCORA TANTA STRADA PER L’APPROVAZIONE DELLA VARIANTE AL PGT

Il progetto di recupero dell’area ex Q8 è entrato in una nuova fase.

Aggiorniamo quindi la pagina ricordando che  il recupero dell’area è possibile anche senza stravolgere il profilo di Sesto e senza creare un precedente pericoloso.

Riportiamo:

  1. il documento del Comune di Sesto (area tecnica) relativo alla verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (VAS)
  2. il link all’articolo di VerbanoNews del 15 marzo
  3. Comunicato stampa di Insieme per Sesto
comunicato-torre-Colombo-16.03-1

avviso_di_deposito_-vas-Q8




ARCHIVIO

Quando la crisi delle fabbriche storiche  della nostra Sesto, SIAI e Vetreria, ha posto il tema della loro trasformazione urbanistica,  l’attenzione da parte delle Amministrazioni comunali in carica si è tradotta in un grande impegno di informazione partecipazione.

Si è cercato di far fronte ai problemi derivati dalla chiusura evitando il degrado e l’abbandono e promuovendo azioni positive. L’intervento di investitori privati (Vetreria-Esselunga), con un Piano Integrato di Intervento e favorendo nuove scelte industriali da parte di Agusta (oggi Leonardo), con opportune varianti urbanistiche.

Tra il 2009 e il 2011 il fallimento dell’intervento privato  sulla cosiddetta area Q8 (ex distributore) ha lasciato un intervento edilizio incompiuto e aperto una ferita che per 10 anni ha segnato in modo negativo un tratto dell’immagine urbana della città. 

Oggi un nuovo investitore, la Enrico Colombo spa ha acquisito l’area e presentato un progetto di completamento dell’intervento chiedendo una variante al PGT che la Giunta ha deciso di avviare senza alcuna consultazione.

Consideriamo il recupero urbanistico ed ambientale di quest’area buona cosa per Sesto, attesa da anni e vogliamo avvenga nel modo migliore.

Ed è proprio per l’importanza dell’intervento che, in antitesi alla prassi di discutere e decidere nel chiuso del Palazzo e nel ristretto del gruppo di maggioranza, riteniamo sia preferibile promuovere l’informazione, la trasparenza e la partecipazione.

Per questo abbiamo pensato di offrire un servizio a tutta la comunità creando sul nostro sito una pagina dedicata alla riqualificazione dell’area Q8 dove pubblicare le informazioni, i documenti pubblici  di interesse alla materia e tenervi aggiornati sulla discussione in atto in ambito consiliare e nelle commissioni.

INDICE

  • Progetto preliminare
  • Relazione tecnica
  • Nostro articolo del 27 aprile 2021 Recupero urbano dell’area Q8: un tema di confronto
  • Convocazione Conferenza dei Servizi
  • Conferenza dei Servizi Partecipazione di Insieme per Sesto e parere preliminare
  • Nostro articolo dell’11 agosto 2021: Q8 la verità ricavata dai fatti
  • Parere Enti (Provincia Varese,ARPA, Parco del Ticino)
  • Delibera di Giunta n. 99 dell’8 settembre 2021
  • Interpellanza di Insieme per Sesto su Piano attuativo area ex Q8 (Consiglio Comunale del 28 settembre 2021)
  • Risposta del Sindaco Buzzi all’Interpellanza (Consiglio Comunale del 28 settembre 2021)
  • Commento di Insieme per Sesto alla risposta del Sindaco
  • RASSEGNA STAMPA

Progetto preliminare

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Relazione tecnica

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Nostro articolo del 27 aprile 2021 Recupero urbano dell’area Q8: un tema di confronto

CONSIDERAZIONI A MARGINE DEL NOSTRO VOTO FAVOREVOLE ALLA VARIANTE AL PGT PER L’AMPLIAMENTO DELLA ENRICO COLOMBO SPA 

“In questo momento questo investimento è una buona cosa perché è ciò che serve all’Italia per ripartire. Perciò non mancherà il nostro voto favorevole a questa delibera.  Un voto che diamo anche se le nostre osservazioni, se ascoltate per tempo, avrebbero reso il progetto migliore nell’interesse della collettività e anche dell’azienda. Ma oggi diciamo solo che tutto ciò che si può fare per il lavoro e le imprese va fatto.”

Questa la dichiarazione di voto di Insieme per Sesto al Consiglio dell’8 aprile in cui dicevamo che “l’opposizione delle idee del politico Marco Colombo, non significa opposizione all’azienda Enrico Colombo”.

Un voto favorevole nonostante la tempistica un po’ singolare, con l’avviso inviato il venerdì santo e il progetto presentato il martedì successivo, appena due giorni  prima del Consiglio. Una fretta che ha impedito di valutare l’ipotesi di monetizzare i parcheggi pubblici invece di realizzarli in via Meregino, dove non servono.

Una fretta da non usare quando si tratterà di esaminare un altro intervento annunciato della stessa Colombo holding, stavolta non  in veste di industria, ma di operatore immobiliare: il progetto che riguarda il complesso edilizio ex Q8 acquisito un anno fa, nell’ambito della liquidazione della impresa fallita nel 2008. Una delle criticità dell’immagine di Sesto da sanare, che avevamo messo al centro del nostro programma nel 2019.

Non crediamo sia nemmeno il caso di dire che questa pratica andrà trattata nell’esclusivo interesse generale e con il riguardo dovuto dal fatto che siamo nel cuore urbano di Sesto. Pensiamo piuttosto sia utile anticipare gli aspetti più importanti da salvaguardare:

·      garantire la qualità degli standard, cioè dei parcheggi e degli spazi e percorsi pubblici; 

·      prevedere funzioni il più possibile di utilità sociale, da promuovere con gli strumenti offerti dalle leggi sulla riqualificazione urbana, come vedremo più avanti;

·      curare questa ‘ferita’ del tessuto urbano, aperta ormai da oltre 13 anni, attraverso la qualità dell’architettura e del profilo paesaggistico proposto.

Tutto ciò avendo chiaro  che il restituire quest’area alla città non implica in nessun modo la pretesa di lasciare “segni” particolari nel profilo architettonico della città di Sesto, che non ha bisogno di essere stravolto.  

Chiediamo pertanto di attivare gli strumenti e le procedure utili ad una buona pratica urbanistica e ricordiamo, come sottolineato nella interpellanza dello scorso 10 marzo, che la legge regionale 18 del 2019 (interventi di rigenerazione urbana) chiede ai Comuni  PREVIA CONSULTAZIONE PUBBLICA di individuare gli “ambiti di rigenerazione urbana” e gli immobili  inutilizzati, nonchè definire, a priori e con  criteri validi per tutti, eventuali incentivi e/o deroghe utili a promuovere obbiettivi di interesse generale.

In quella sede avevamo chiesto che il Consiglio e la commissione territorio, venissero attivati  nell’esame di proposte che sapevamo vengono già presentate in sedi extra comunali. Avevamo spiegato che un esame ragionato, tempestivo e trasparente di tali proposte è interesse sia dell’amministrazione che dell’operatore privato, a maggior ragione se in presenza di obiettivi conflitti di interesse. Avevamo osservato in modo esplicito che il luogo per discutere il disegno futuro della città sono le commissioni comunali e non altri. 

La CONSULTAZIONE PUBBLICA prevista dalla legge ha un termine, già prorogato, che scade a giugno, ma ancora non abbiamo notizia di atti della Giunta, nè di iniziative dei privati che il Sindaco, rispondendo alle nostre domande, indicava come le sole possibili in questa fase, ritenendo che il Comune si debba esprimere solo nell’ambito complessivo della prossima revisione del PGT.   

Con questo documento torniamo a sollecitare una informazione puntuale della Giunta, che riteniamo possa essere un’occasione che la stessa maggioranza ha a disposizione per mostrare la propria visione del governo della città, che sia indipendente da ogni interesse che non sia quello generale.

INSIEME PER SESTO, GRUPPO CONSIGLIARE 

Aprile 2021

Convocazione Conferenza dei Servizi

convocazione_CdS_preliminare.stamped

Conferenza dei Servizi: partecipazione e parere preliminare

partecipazione-a-parere-preliminare-IXS

Nostro articolo dell’11 agosto 2021: Q8 la verità ricavata dai fatti

LA-STORIA-DELL-Q8-per-Claudio-def

Parere Provincia di Varese

provarese

Parere di ARPA

ARPA_ARPAAOO_2021_7822.stamped

Parere del Parco del Ticino

PARCO-6626_21_COMUNE_SESTO_C.stamped

Delibera di Giunta n. 99 dell’8 settembre 2021

Piano attuativo in variante al PGT – Corso Matteotti, 25-31 – Atto di indirizzo per l’avvio del procedimento di variante e per la definizione dei parametri urbanistico-edilizi e degli impegni economici

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Interpellanza Insieme per Sesto su Piano attuativo area ex Q8 e revisione PGT e convocazione della Commissione Territorio

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Consiglio Comunale del 28 settembre 2021: risposta del Sindaco Buzzi alla interpellanza di Insieme per Sesto per l’area ex Q8

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Commento di Insieme per Sesto alla risposta del Sindaco Buzzi relativa all’interpellanza su PGT, Piano attuativo Q8 e Commissione Territorio

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Rassegna Stampa ottobre 2021

Il Fatto Quotidiano

Varese, giunta di Sesto Calende deve approvare la variante urbanistica sul nuovo palazzo. Il costruttore? È il capogruppo di maggioranza

Verbanonews

Il futuro dell’ex Q8 scalda il dibattito politico. Il sindaco di Sesto: “Intervento atteso da anni”

Verbanonews

Area ex Q8, Insieme per Sesto replica a Buzzi: “Non si cambiano così le regole della città”

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