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8 marzo 2022 Giornata internazionale della donna Stradario sestese: nomi di donna?

Foto di donne sestesi in piazza Guarana

Percorrendo le strade di Sesto Calende, si può ripercorrere la nostra storia, da quella passata a quella più recente: piazza Giuseppe Garibaldi, via Camillo Cavour, via Alessandro Manzoni, via Guglielmo Marconi…

I nomi delle strade portano la nostra eredità culturale: largo Dante, via Giosuè Carducci, via Giacomo Leopardi o ci ricordano  chi ha lottato per la giustizia e la libertà: via Leandro Mattea, via Remo Barbieri. Molte celebrano le nostre glorie areonautiche: via Arturo Ferrarin, Via Umberto Maddalena, etc.

Quanti nomi di uomini illustri che hanno fatto la storia e ci indicano veramente la strada da percorrere!

Ma non c’è un nome di donna! Ho cercato su tutto lo stradario sestese e spero che qualcuno mi smentisca: non una via è dedicata a una donna.  Che nessuna sia stata degna di essere ricordata per quanto ha fatto nella storia? Ahimè: è il segno evidente di una cultura maschilista, una cultura diffusa e “trasversale”.

Foto di donne sestesi con la bandiera dell’UDI davanti all’attuale Hotel David (per gentile concessione di Giovanna Gazzetta)

C’è però una rotatoria dedicata a Madre Teresa di Calcutta. Fu così intitolata  dall’amministrazione di Insieme per Sesto nel 2002 quando si decise di dedicare le rotonde stradali ai Premi Nobel per la Pace. Per  questo  motivo la rotatoria presso le Scuole Superiori fu dedicata a Martin Luther King e quella sul Sempione (in uscita verso Vergiate) fu dedicata a Madre Teresa.

Questa scelta però fu poi abbandonata dalle  Giunte successive.

A dire il vero, c’è una via che porta il nome di una donna: via Sant’Anna (la madre della Madonna) ma in questo caso la denominazione dipende  dal fatto che la via porta alla frazione omonima.

A Sesto c’è pure la via Santa Maria, ma qui si allude non alla madre di Gesù ma all’idrovolante Savoia Marchetti  SM 55, che portava questo nome, e con il quale Francesco De Pinedo effettuò la trasvolata atlantica nel 1927.

Ho scoperto però (su indicazione di un esperto di toponomastica sestese) che esiste tra via San Vincenzo e via Lombardia un largo, un piccolo piazzale  intitolato a una donna! 

Si tratta di Antea Genetini, una beata di origini contadine, vissuta tra la fine del 1500 e il 1600, che abitò anche a Sesto e divenne molto famosa per  le sue opere di beneficenza a favore dei poveri e per il suffragio dei defunti. A Sesto fondò un ospizio per i pellegrini, divenuto poi un ospitaletto per i poveri, che era situato nell’attuale Largo Dante.

Fu il sindaco Varalli nel 1989 a  voler ricordare questa benefattrice sestese nello stradario del nostro Comune, ma non potendo mutare il nome del Largo Dante, fu scelto un altro slargo in una zona periferica, allora in costruzione.

A onor del vero bisogna dire che anche gli stradari dei Comuni vicini  non brillano per la parità di genere nel settore della toponomastica.

Solo nelle città più grandi, si rilevano intitolazioni al femminile. Ma anche qui le statistiche dicono che in Italia le “quote rosa” si aggirano attorno al 4%,  e buona parte sono nomi  di  religiose, di sante.

Eppure grandi donne in Italia ci sono sempre  state: scienziate, scrittrici, educatrici (… e a  Sesto abbiamo una scuola intitolata a Maria Montessori), donne che nell’impegno politico, culturale o sociale, insieme a tutte le altre donne, hanno fatto concretamente e silenziosamente la storia delle nostre comunità e del nostro Paese.

Elena Pedretti

Per approfondire:

It.euronews.com  La mappa del sessismo delle strade italiane

A.G. Spinelli  Ricerche spettanti a Sesto Calende

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