Scuola e Diritto allo Studio

La scuola è di tutti

Abbiamo ricevuto il 10 dicembre scorso una lettera aperta dai rappresentanti dei genitori del Consiglio di Istituto a cui ci accingiamo ora a rispondere. Prima di farlo abbiamo preferito aspettare l’esito del Consiglio Comunale del 21 dicembre, in cui si è trattato ampiamente di scuola attraverso due mozioni presentate in data antecedente la ricezione della lettera dal nostro Gruppo Consiliare .

Indirettamente le mozioni già contengono una risposta, ma dato che nessun componente del Consiglio d’Istituto è stato presente ne’ al Consiglio Comunale del 21 dicembre, ne’ a quello ben più importante del 25 Novembre (in cui si approvava il piano per il diritto allo studio), preferiamo darne di seguito una spiegazione approfondita.

Il tono della lettera, scritta in nome di chi si occupa “veramente” (e solo, aggiungiamo noi) di scuola, e che un po’ superficialmente critica in ugual modo maggioranza ed opposizione uniformando opposti politici decisamente distanti, non ci convince.

Se oggi va di moda cavalcare l’antipolitica non vuol dire che chi si impegna in tal senso sia automaticamente un colluso strumentalizzatore. Le nostre richieste e proposte sono le stesse che rivendichiamo pubblicamente da anni. Prima lo facevamo come singoli genitori o insegnanti e nessuno ci vedeva niente di male, mentre ora che lo facciamo come consiglieri comunali non va più bene… Durante la campagna elettorale abbiamo proposto un assessorato alla scuola, per consentire di condividere le scelte tra Amministrazione Comunale e genitori, veri protagonisti della scena negli ultimi anni da quando la politica si è progressivamente allontanata dalla scuola. Riteniamo che questo spazio vuoto non possa essere colmato in toto da soli genitori o docenti. Esistono temi propri della politica che non sono solo l’assegnazione a pioggia di soldi su richiesta o le manutenzioni agli stabili, ma anche l’educazione alla convivenza, la sicurezza, l’identità legata alla memoria. Temi da svolgere certo non in modo unilaterale, e questo è il nostro grido.

Per noi la scuola non è uno strumento e neanche un mezzo. È un luogo dove coltivare cultura, è un luogo aperto che comunica con l’esterno, con il resto del paese. E’ il luogo della nostra memoria collettiva che non è la sommatoria di ricordi individuali ma una memoria pubblica (Bellingeri) al quale ci sentiamo di appartenere.

Prima di ogni azione politica, dal Consiglio Comunale, agli articoli sui giornali, al volantinaggio etc. abbiamo sempre cercato la condivisione e ci siamo consultati e informati al meglio delle nostre possibilità. Abbiamo interpellato i genitori del Consiglio d’Istituto o i rappresentanti di classe (non tutti e, a quanto pare, troppo pochi) i docenti (molti dei quali per la vicenda del murale si sono mossi per primi e ci hanno contattato chiedendo supporto) e anche la direzione didattica.

Vogliamo ricordare, che il nostro primo intervento nel primo Consiglio Comunale è stato la richiesta di sistemazione del campo di ricreazione della scuola Matteotti, subito comunicato ai rappresentanti di classe. Siamo poi passati per l’approvazione del finanziamento della ristrutturazione dell’asilo Bassetti (in contatto con alcuni di voi) e l’astensione sul piano per il diritto allo studio,  fino ad arrivare appunto all’ultimo Consiglio Comunale, dove abbiamo  chiesto la riattivazione del Consiglio Comunale dei ragazzi (in questo non abbiamo consultato preventivamente nessuno ma già conoscevamo l’opinione di tanti docenti e genitori sull’esperienza passata) e  abbiamo parlato del murale.

Quest’ultimo argomento è un’ulteriore prova che la nostra politica è anche e soprattutto di condivisione, e che attribuiamo agli organi scolastici un ruolo centrale nelle decisioni riguardanti la scuola. Ricordiamo quanto affermato in Consiglio Comunale a proposito del murale:

  • contestiamo la modalità di azione della maggioranza avvenuta senza previa consultazione delle forze scolastiche e politiche (ricordiamo che quel lavoro didattico fu voluto da tutto il Consiglio Comunale nel 1995 di comune accordo con le istituzioni scolastiche).
  • Abbiamo chiesto (e questo ribadiamo era già scritto nella nostra mozione pubblicata prima che arrivasse la vostra lettera) che sia la scuola in tutti i suoi organi a decidere cosa fare all’interno del suo spazio.

Purtroppo non sempre queste cose sono state riportate in modo corretto ed esauriente dagli organi di stampa (fortunatamente ci sono i verbali del Consiglio Comunale se volete approfondire e verificare di persona). La nostra non ci sembra una politica strumentale e così inconciliabile; d’altro canto la scuola non può considerarsi un territorio “neutro” e gli organi che la rappresentano esimere dalle proprie responsabilità, guardando solo quelle degli altri.

La scuola è di tutti non solo perché qualcuno di noi, prima o poi, avrà dei figli da mandare tra i banchi. Non basta neanche dire che tutti siamo stati in classe.  La scuola è di tutti perché serve a formare i medici che ci opereranno domani, serve a formare l’avvocato che garantirà la nostra libertà e il giudice che ci giudicherà. Forma il panettiere che ci fa il pane ogni mattina e il contadino che munge la mucca tutti i giorni. Ma la scuola forma anche il nostro vicino di casa e gli insegnanti dei nostri nipoti: in una parola crea i cittadini di domani, ed è per questo che tutti abbiamo il diritto/dovere di occuparci di scuola.

Siamo sicuri che apprezzerete la nostra franchezza, che confidiamo possa servire a ridurre le distanze come è nelle vostre intenzioni. Sarà nostra cura invitarvi a un incontro per poter discutere di persona i temi da voi proposti e gettare le basi per una proficua collaborazione nell’interesse della scuola.

Il Gruppo Consiliare di Insieme per Sesto

Scarica la lettera inviataci dai rappresentanti del Consiglio d’Istituto: Lettera aperta

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