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Insieme per i parcheggi, perchè non possiamo aspettare

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La vicenda dei parcheggi a Sesto Calende potremmo raccontarla prendendo spunto dal titolo di un famoso libro di Gabriel Garcia Marquez “Cronaca di una morte annunciata”. La battaglia per liberare il paese dal gravame del posto auto è stata una delle priorità di Insieme per Sesto durante il suo ultimo mandato amministrativo ed è stata anche la lotta portata avanti nella campagna elettorale del 2015 per riconsegnare ai cittadini quanto era a loro dovuto ovvero quei 350 posti auto gratuiti che, in base agli accordi già pattuiti e concordati tra Comune ed Esselunga, dovevano rimanere pubblici.

Purtroppo le scelte dell’Amministrazione Colombo hanno preso una direzione opposta e i parcheggi sono stati “venduti” ad Esselunga. Oggi le conseguenze di questa scelta sbagliata, la morte annunciata, si stanno avverando come avevamo previsto: tutti i sestesi, in primis i residenti e i commercianti del centro ed i loro clienti, provano quotidianamente la difficoltà a trovare parcheggio. Ad aggravare ciò, da qualche settimana c’è stata la scelta poco fondata da parte dell’Amministrazione di rinunciare al parcheggio di piazzale Aldo Moro, quello dei vigili urbani, che da disco orario è diventato a pagamento. A chi giovano queste scelte? Non di certo ai cittadini e ai commercianti che si trovano a doversi spostare di centinaia di metri, a parcheggiare in luoghi poco sicuri, a pagare cifre che arrivano in alcuni casi anche a 3 € ora, talvolta prendendo multe.

Insieme per Sesto ha deciso di dire basta a questa situazione nociva per l’economia del paese e per la qualità della vita dei suoi abitanti e fruitori. Girare in un piccolo centro cittadino per mezz’ora e più senza trovare un posto auto, avere l’ossessione che un vigile da un momento all’altro ti dia una multa, di certo non favorisce il benessere dei cittadini.

E’ da qui, da questo contesto e malcontento che nasce l’iniziativa “#IOSTOCONIPARCHEGGI”, il movimento creato dal gruppo consigliare di opposizione per favorire la sosta e il commercio.

In questi giorni i nostri consiglieri Colombo e Balzarini, unitamente ad alcuni nostri sostenitori, stanno girando le vie del centro, negozio per negozio, consegnando un volantino e un logo da esporre per chi aderisce all’iniziativa trovando accoglienza e disponibilità a collaborare e ad andare oltre.

Il volantino riprende le dodici proposte/osservazioni presentate nello scorso mese di settembre in fase di approvazione della Variante al PII EX AVIR-ESSELUNGA, l’atto amministrativo che sancisce tra le altre cose la rinuncia ai 350 posti auto pubblici ubicati al piano rasoterra e al secondo piano interrato dei parcheggi costruiti da Esselunga.

Un’Amministrazione attenta ai suoi cittadini non può rifiutarsi di pensare alle innumerevoli difficoltà che vivono quotidianamente commercianti, pendolari, genitori degli alunni delle scuole, lavoratori e abitanti del centro. Noi chiediamo che l’Amministrazione intervenga subito modificando l’attuale accordo siglato con Esselunga e proponiamo delle soluzioni fattibilissime: dalla richiesta di parcheggio al sabato sera, all’uso gratuito nelle giornate di mercato, dall’agevolazione delle tariffe per i lavoratori/pendolari e residenti alla riduzione dei costi orari, tante sono le possibilità per agevolare i nostri concittadini.

La nostra proposta non si ferma qui. Crediamo sia giunto il momento di rivedere il piano dei parcheggi in tutto il centro cittadino con un’equa distribuzione dei posti a pagamento/a disco orario/ liberi, una corretta rimodulazione delle tariffe e valide soluzioni per agevolare il parcheggio di chi deve effettuare una commissione o un’ acquisto in uno dei negozi del centro (parcheggio gratis a tempo, ticket del negoziante…).

Il sindaco Colombo e i suoi assessori ci chiedono due anni di sacrifici in attesa dei parcheggi della “grande Marna”. Noi crediamo che si possa operare da subito, anzi è un’emergenza. Le attività sono in difficoltà ora, non possiamo pensare di ripagarle tra qualche anno costruendo un edificio di dubbia utilità e scarsa ricaduta economica sugli esercenti

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