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Centro per l’impiego. Quando Sesto era punto di riferimento per il territorio

Corso Matteotti, 24, Sesto Calende. Un cartello spiega che siamo di fronte alla sede locale del Centro per l’Impiego e ricorda gli orari d’apertura: da lunedì a giovedì, dalle 9,00 alle 12,00. Il cancello arrugginito, l’erbaccia incolta nel giardino, lo stato di totale abbandono dell’edificio però raccontano tutta un’altra storia. 

<<A partire da lunedì 7 settembre gli uffici del Centro per l’Impiego di Sesto Calende saranno chiusi al pubblico in attesa di trasferirsi in una nuova sede sempre a Sesto Calende. Gli uffici del Centro fino all’altro giorno si trovavano in uno edificio di proprietà dell’Inail. Il cambio di sede è dettato dal fatto che da un lato è scaduto il contratto di affitto e dall’altro è emersa la volontà di collocare il centro in un ambiente più adeguato alle esigenze attuali>>. 

Così scriveva nel 2015 il sito di notizie on line VareseNews. Da allora chi cerca lavoro, un giovane che vorrebbe attivare un tirocinio formativo, chi vuole istruire la pratica per il reddito di cittadinanza deve andare nell’ambiente più adeguato di….Gallarate! 

Sì, perché a quella promessa di ricollocazione la Giunta di centrodestra che governa Sesto non ha mai dato seguito. I sestesi che hanno bisogno dei servizi del Centro per l’Impiego devono far riferimento alla sede di Gallarate.

Per risparmiare poche migliaia di euro di affitto annuale, l’allora sindaco Marco Colombo ha chiuso un servizio fondamentale per incrociare offerta e domanda di lavoro. Ricordiamo che i Centri per l’Impiego sono strutture pubbliche, coordinate dalle Regioni, che si rivolgono alle fasce più deboli, quelle che hanno maggiori problemi nell’inserimento lavorativo (giovani alla ricerca di prima occupazione, persone che hanno perso il lavoro, disoccupati di lunga durata, ecc.). I Centri dialogano anche con le aziende del territorio: raccolgono infatti i curricula e preselezionano i potenziali lavoratori, promuovendo e gestendo le candidature. Per non parlare della mole di pratiche amministrative che i Centri sbrigano, dall’iscrizione negli elenchi delle categorie protette alle cessazioni dei rapporti di lavoro, dai certificati di disoccupazione alle procedure per la Naspi.

Con la scusa di chiudere per cercare un ambiente più adeguato, la Giunta di centrodestra ha privato Sesto Calende di un servizio essenziale. Il mercato del lavoro è cambiato, le professioni e le modalità di accesso all’impiego sono cambiate. Trovare occupazione stabile è sempre più difficile. La risposta della Giunta alle difficoltà concrete delle persone nel trovare lavoro è stata chiudere un servizio e spedire chi ne ha bisogno a Gallarate. Tra l’altro, risulta che gli uffici gallaratesi siano in sofferenza per l’accresciuto numero di utenti che fanno riferimento a quella sede. La Regione ha di recente indetto un concorso per 284 laureati e oltre 700 diplomati da assumere nei Centri per l’Impiego lombardi. Sarebbe buona cosa se l’Amministrazione comunale chiedesse che alcuni di questi futuri neoassunti siano destinati alla riapertura del Centro per l’Impiego di Sesto Calende.

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