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DOVE NASCEVAMO… l’ospedale Ondoli di Angera

Si può dire che a partire dalla metà degli anni ‘50 del 1900, buona parte dei sestesi nasceva ad Angera (anche se qualcuno ancora in casa e molti  all’ ospedale di Somma) e precisamente al reparto Maternità dell’Ospedale Ondoli, inaugurato nel 1952.

Mettere alla luce un figlio guardando la Rocca era come inserirlo in una storia secolare di nascite e di vita. Infatti ad Angera l’attenzione alle puerpere e alle donne inferme faceva parte della tradizione di assistenza ai poveri  fin dal secolo XV con l’ospedale di S. Caterina.

Ora non è più così: razionalizzazioni, riorganizzazioni hanno portato a riduzioni, smantellamenti, chiusure di reparti importanti.

Ma nella nostra storia personale, nella nostra identità collettiva l’Ospedale di Angera ha  un posto fondamentale; qui siamo stati curati, spesso da medici e infermieri che conoscevamo di persona, qui abbiamo gioito per le nascite o abbiamo pianto quando purtroppo qualcuno ci lasciava, ma era un mondo “ a misura d’uomo”, in cui ti sentivi a casa, ti sentivi persona.

Per  più di 130 anni  l’ospedale di Angera, pur con le sue dimensioni modeste, ha assicurato alla nostra zona una presenza sanitaria significativa, testimonianza dell’attenzione per la salute dei suoi abitanti.

Infatti la Causa Pia Ondoli nacque nel 1889 grazie a un lascito del ricco angerese Carlo Ondoli che nel  testamento dispose che la sua casa e le sue sostanze fossero destinate alla realizzazione  di un ospedale per i poveri. Erano quelli gli anni in cui le scoperte scientifiche  in campo medico e le istanze sociali spingevano alla modernizzazione delle vecchie opere benefiche per l’assistenza sanitaria.

Ci volle una decina d’anni per arrivare a concretizzare il progetto. Si trattava comunque di una piccola struttura nel centro dell’abitato che poteva ospitare 6 degenti. L’assistenza sanitaria era assicurata del medico condotto, il dott. Pigorini e da due “infermieri” tuttofare. Eventuali interventi chirurgici erano svolti da chirurghi consulenti.

Nel 1914 grazie a lasciti e donazioni (tra cui quella del terreno in cui sorge ora l’ospedale in via Bordini) si potè costruire un nuovo edificio, più ampio che rispondeva  meglio ai bisogni  della zona.

Il nuovo edificio era moderno, dotato delle attrezzature necessarie e di “acqua potabile, luce elettrica, riscaldamento a termosifone”.

L’apertura della nuova struttura coincise purtroppo con gli anni della Prima  Guerra Mondiale e le conseguenti difficoltà economiche e organizzative, anche perché vi furono ricoverati reduci, mutilati e profughi. Si aggiunse nel 1917 l’epidemia di “febbre spagnola” che provocò anche ad Angera il decesso di 28 persone in pochi mesi, mentre ”intere famiglie erano obbligate a letto con febbre anche a 40″.

Negli anni ‘20 si effettuarono anche ricoveri e degenze per convalescenti di tubercolosi.

Con il passare degli anni il piccolo ospedale si dotava di nuove apparecchiature, aumentava il personale, migliorava le prestazioni sanitarie erogate.

Il regime fascista modificò la struttura di governo dell’Ente, poiché i Presidenti dovevano essere nominati dall’autorità di Governo. Angera fu inserita nel Circolo ospedaliero di Cittiglio.

Nel dopoguerra si assistette ad una riorganizzazione dei reparti e fu nel 1952 che venne proposta l’istituzione di un reparto ostetrico che avrebbe accolto donne gravide, per parti fisiologici.

Dal 1955 iniziarono vari  ampliamenti dell’edificio che portarono via via ad aumentare il numero dei letti. Nel 1968 l’ospedale aveva ormai 130 letti; infine con la costruzione del grande padiglione del 1975  si giunse ad una capienza di 190 posti.

La struttura di Angera ottenne quindi la qualificazione richiesta dalle disposizioni di legge e venne classificata come ospedale generale di zona, articolato in 4 fondamentali reparti di degenza: chirurgia, medicina, ostetricia e ginecologia, pediatria, con ilaboratori analisi,di radiologia,di anestesia e rianimazione.

Dal punto di vista istituzionale con la nascita delle Regioni e la conseguente riorganizzazione del sistema ospedaliero, gli organi di governo dell’Ondoli seppero salvaguardare le funzioni e gli ambiti di competenza dell’ospedale aggregando un territorio di 13 Comuni nell’USSL n° 5, successivamente ridefinita e riorganizzata come ASSL, ASL e ora  ATS.

In tutto il corso della sua esistenza, l’Ospedale Ondoli ha dunque dovuto affrontare molti cambiamenti burocratico-amministrativi, oltre alle difficoltà gestionali  e finanziarie, ma ha sempre cercato di mantenere la sua identità di ospedale di limitate dimensioni ma strettamente connesso al territorio circostante e ai bisogni sanitari della popolazione, nella consapevolezza che spesso l’esito dell’assistenza medica dipende non solo dall’efficienza  tecnologica della struttura ma anche dal rapporto di fiducia tra malati e operatori sanitari.

Per saperne di più:

G. ARMOCIDA “I cento anni dell’ospedale Ondoli di Angera 1889-1989” 

M. TAMBORINI “Antonio Greppi e l’ospedale di Angera”  ne “Gli ospedali del lago Maggiore” Alberti ed.2006

Per la situazione attuale:

Comitato spontaneo permanente Ospedale di Angera | Facebook

AMOR, Mamme uniamo le nostre forze per PEDIATRIA E PUNTO NASCITA | Facebook

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